1 . non fumare. NON usare nessuna forma di tabacco.
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Il giorno 12 FEBBRAIO 2015 sarò disponibile per colloqui individuali gratuiti con consigli per una sana alimentazione presso lo studio sito in Circonvallazione Gianicolense (Stazione Trastevere). Per prenotazioni chiamare il numero 3339025237 (ore 9-16) oppure inviare SMS con nome e cognome.
Curare e prevenire l'acne con l'alimentazioneL'acne è una malattia infiammatoria del follicolo pilo-sebaceo, che si localizza nel volto e nella parte superiore del torace. E' molto comune, infatti è la patologia dermatologica più comune dei paesi industrializzati.
Più del 20 % della spesa farmaceutica viene spesa per prodotti contro l'acne e numerosi sono i trattamenti di medicina estetica per ridurre gli esiti di tale patologia, quali macchie e cicatrici. E' infatti una patologia multifattoriale a decorso cronico e recidivante. In genere compare nell'adolescenza, intorno agli 11-12 anni, e può persistere in età adulta. Ma non mancano casi di comparsa ex novo anche in età adulta. Tra le cause che sono state messe in evidenza: cause ormonali, lo stress, trattamenti cosmetici ed alimentazione. L'alimentazione è un argomento molto discusso ed è stato preso poco in considerazione dai dermatologi per molti anni. Molti sono poi i luoghi comuni. In questi ultimi anni numerosi sono state le ricerche volte finalmente a mettere luce sul discusso ruolo svolto dall'alimentazione sul decorso dell'acne. Vediamo i risultati. Numerosi studi hanno messo in evidenza che una dieta ad elevato carico glicemico provoca un'esasperazione dei sintomi: ecco quindi la necessità di mangiare carboidrati raffinati in quantità moderate, prediligendo quelli di frutta e cereali integrali. Latte e prodotti caseari: cosa c'è di vero? Il latte è un alimento complesso contenente più di 60 componenti, tra cui ormoni e fattori di crescita. Studi recenti su 50000 adolescenti hanno confermato una relazione tra latte, soprattutto scremato ed acne. Attenzione però alle diete faidate:in presenza di acne non eliminare il latte e derivati, perchè bisogna provare se effettivamente migliora la situazione nel vostro caso specifico e comunque farsi guidare da un professionista per evitare carenze di calcio. Ed ecco l'alimento più discusso: cacao e cioccolata .Il cacao puro contiene polifenoli ad azione antiossidante e antinfiammatoria, attività che però viene annullata se il cacao si combina con il latte.I risultati clinici sul ruolo della cioccolata sembrano discordanti, ma è comunque meglio evitare la cioccolata al latte e quella bianca, preferendo quella fondente. E i grassi ? Si è visto che una dieta che ristabilisca un giusto rapporto omega3/omega6 migliora l'acne: da prediligere quindi il pesce, sopratutto quelli grassi come salmone, aringhe a sfavore di un più ridotto consumo di carne. Vitamine importanti sono risultate la vitamina A, E e B3 e tra i minerali zinco e selenio. Consumate dunque frutta e verdura preferenzialmente cruda. Per approfondimenti: http://www.nuova-chirurgia-estetica.it/ La dieta pre- e post-operatoria: un'aiuto per la cicatrizzazione Una delle prime domande che tutti i pazienti pongono al chirurgo estetico prima di un'operazione è sempre " si vedranno le cicatrici"?
Gli interventi di chirurgia plastica e chirurgia estetica comportano sempre la presenza di cicatrici, in quanto il nostro corpo dovrà riparare il tessuto danneggiato dal taglio del bisturi. Ovviamente il chirurgo adotterà una serie di strategie volte ad evitare che siano visibili (con suture interne) o, dove non è possibile, minimizzarle (per esempio con suture nelle pieghe del corpo). Ma non sempre è colpa del chirurgo se alcune volte le cicatrici risultano più evidenti dell'atteso. Il processo di cicatrizzazione è infatti influenzato anche dallo stato del paziente : età, sesso ma sopratutto dal suo "stato nutrizionale". Anche dove le cicatrici saranno invisibili, una dieta che tenga conto di tutti gli elementi necessari al processo di cicatrizzazione, e quindi alla riparazione delle ferite, è altamente raccomandata. Ma quali sono i nutrienti che fanno sì che la pelle rispondi al meglio dopo un'operazione? Innanzitutto l'apporto calorico e proteico devono essere adeguati.Il processo di cicatrizzazione comporta una "spesa energetica" per l'organismo che deve essere sostenuta da un'adeguato apporto di calorie. E' quindi preferibile, prima di un'intervento, sospendere diete ipocaloriche. Inoltre, per cicatrizzare una ferita il corpo deve produrre molte proteine ed ecco che quindi anche l'apporto proteico deve essere adeguato. Questo può essere garantito quindi da un giusto consumo di pesce, carne ed uova senza escludere le proteine di origine vegetale, quali quelle presenti nei legumi. Tra le vitamine ricordiamo quella A, presente negli alimenti di origine animale ma anche in frutta ed ortaggi di colore giallo-arancio e negli ortaggi a foglia; la vitamina C , contenuta nei vegetali freschi e negli agrumi; la vitamina. E contenuta anch'essa negli alimenti di origine vegetale, prevalentemente nelle foglie e nelle parti verdi;le vitamine del gruppo B, presenti in cereali , legumi ed uova. Tra i minerali importanti ricordiamo il ferro, lo zinco e il rame, quindi si a carne, pesce , cereali e legumi. E' stato visto inoltre che supplementi di due amminoacidi, glutammina e arginina, aiutano il processo di cicatrizzazione.Senza dimenticare poi di bere molta acqua, almeno 1,5-2 litri al giorno. Per approfondimenti: http://www.nuova-chirurgia-estetica.it/ LIPOADDOMINOPLASTICA E DIETALipoaddominoplastica e dieta: obiettivo pancia piattaIn chirurgia estetica l'intervento di lipoaddominoplastica consiste nell'asportazione di cute e grasso sottocutaneo e nel rafforzamento dei muscoli addominali al fine di rendere il ventre visibilmente piatto.
Molte persone però tendono ad accumulare grasso nella zona addominale, ma questo grasso è localizzato preferenzialmente non sotto la cute ma tra gli organi interni, il così detto grasso viscerale. L'eccesso di grasso viscerale, a differenza di quello sottocutaneo, è anche il responsabile di tutti quegli effetti negativi sulla salute, quali l'aumento della pressione arteriosa e l'insulino-resistenza e problemi cardiovascolari. Purtroppo questo tipo di grasso non è eliminabile con una lipoaddominoplastica e può quindi rendere inefficaci i risultati finali dell'intervento. Cosa possiamo fare quindi se c'è un'eccesso di questo grasso? E' possibile ottenere un risultato migliore con l'intervento di lipoaddominoplastica in questa situazione? Assolutamente si. La buona notizia è che questo tipo di grasso è eliminabile con un programma alimentare specifico abbinato ad attività fisica. Una volta ottenuta una riduzione del grasso viscerale i risultati dell'intervento di lipoaddominoplastica saranno perfetti. E che dire delle persone che tendono ad avere un'alternanza di peso? Anche in questo caso risulta opportuno ottenere un peso stabile, impedendo di vanificare in breve tempo i risultati dell'intervento. Seguendo un programma alimentare personalizzato è possibile raggiungere questo obiettivo.Molte volte poi il ventre prominente non è in realtà dovuto ad un'eccesso di grasso ma deriva da un gonfiore addominale. Le cause di un gonfiore addominale possono essere varie: per esempio un'intolleranza alimentare (esempio glutine o lattosio), una disbiosi intestinale o semplicemente un'inadeguata alimentazione. In questi casi, trovata la causa, il programma alimentare diventa efficace e risolutivo in tempi brevi. Per approfondimenti: http://www.nuova-chirurgia-estetica.it/ L'obesità infantile in Italia stà raggiungendo livelli preoccupanti, e così la società italiana di Pediatria e numerose altre società sono scese in campo con un progetto che coinvolgerà anche alcuni pediatri di famiglia. Il progetto si chiama "Mi Voglio Bene" ed è disponibile in questo sito web : "mi voglio bene" con un decalogo stampabile. Un bambino in sovrappeso sarà, nel 75 % dei casi un adulto in sovrappeso...non solo!Una cattiva alimentazione espone il bambino a rischio di importanti patologie : diabete, ipertensione...Perchè questo?Molte mamme credono che un bimbo "in carne" sia sinonimo di salute...e il grasso in eccesso è "una scorta" in più per l'organismo.Ma se vi dicessi che il grasso non è un tessuto ma un'organo endocrino (ossia una ghiandola che produce ormoni chiamati adipochine)?Nell'obesità questi ormoni sono alterati e gettano le basi per lo sviluppo di patologie quali diabete, ipertensione ecc. tutte patologie che fino a poco tempo fà erano assenti in Pediatria!Che il numero delle cellule adipose viene definito fino all'adolescenza e che rimarranno tali per tutta la vita (solo per i grandi obesi il loro numero può aumentare ancora)?Quindi non si potranno mai eliminare, (perchè l'organismo li rimpiazza con nuove cellule per ritornare allo stesso numero) neanche con la chirurgia, ma solo svuotare e riempire.Ma un conto è svuotare 100 palline e un conto 100000...il risultato finale è ben diverso in termini di volume!I periodi più critici sono durante la vita fetale (peso elevato o troppo basso alla nascita a termine), durante il primo anno di vita del bambino, tra i 6-7 anni e durante l'adolescenza. Ecco mamme e papò, ricordate che avete un ruolo importante sulle scelte alimentari dei vostri figli perchè getteranno le basi per il loro futuro in salute!Ecco in sintesi le regole:
Uno dei più accesi dibattiti di questi ultimi tempi riguarda lo zucchero: qual'è meglio consumare quello bianco o quello di canna integrale?Dobbiamo ricordare che lo zucchero non è un'alimento da sempre presente nella nostra alimentazione...il primo zuccherificio in Italia è nato nel 1899!Questo è un dato importante perchè mentre la genetica umana ha bisogno di migliaia di anni per evolvere, il nostro ambiente circostante muta profondamente in pochi anni:è da questo punto di vista che dobbiamo "leggere" tutte le malattie che stanno emergendo in questi ultimi anni tanto che si parla di vere e proprie "epidemie": obesità, diabete, malattie cardiovascolari. Il Fondo Mondiale per la ricerca sul cancro, esaminando tutta la letteratura scientifica prodotta fino al 2007, ha stilato una serie di raccomandazioni, tra queste c'è quella di "limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica" : lo zucchero apporta ogni 100 gr quasi 400 kcal!Con il termine "zucchero" si intende per legge il saccarosio, che è formato da due molecole zuccherine , glucosio e fruttosio, che vengono scisse durante la sua digestione. Sia lo zucchero bianco che quello di canna contengono appunto saccarosio. Lo zucchero bianco che noi tutti conosciamo è estratto dalla barbabietola da zucchero, la quale contiene circa il 20 % di saccarosio. Questa è una pianta che cresce in Italia quindi in genere la produzione è nazionale. Attraverso un processo industriale molto lungo e che prevede anche l'uso di sostanza chimiche, lo zucchero viene concentrato e sbiancato fino ad ottenere il saccarosio puro al 99,9%. Lo zucchero di canna è invece prodotto dalla canna da zucchero, una pianta che cresce solo nei paesi tropicali: tutto lo zucchero di canna è quindi importato. Per la produzione dello zucchero le canne da zucchero (che contengono circa il 14 % di saccarosio) vengono macinate e il "succo" ottenuto concentrato mediante evaporazione dell'acqua. A questo punto, successive asciugature e raffinazioni determinano la produzione di due tipi di zucchero: lo zucchero di canna grezzo o quello integrale.La differenza però è sostanziale.Quello più diffuso è quello di canna grezzo, uno zucchero di canna raffinato,il cui colore deriva dalla presenza di residui del processo di raffinazione , principalmente melassa. Questo tipo zucchero è quindi non molto diverso dallo zucchero bianco raffinato prodotto dalla barbabietola. Esistono diverse tipologie di zucchero di canna grezzo: i più diffusi sono demerarara, castor caster, raw cane. Lo zucchero di canna integrale è invece uno zucchero non raffinato, in cui quindi vengono quindi mantenuti vitamine e sali minerali, e si differenzia anche nell'aspetto in quanto i granuli sono di dimensioni irregolari rispetto a quello grezzo.I due tipi più diffusi sono mascavo, mascobado e panela. La produzione dello zucchero di canna integrale, a differenza di quello grezzo e di quello bianco estratto dalle barbabietole, non prevede quindi l'utilizzo di sostanza chimiche. Lo zucchero di canna integrale quindi fà più bene di quello bianco?Entrambi questi tipi di zucchero sono composti da saccarosio e quindi gli effetti sull'organismo sono gli stessi: dopo la loro ingestione l'organismo risponde all'innalzamento repentino della glicemia producendo un picco dell'ormone insulina . Lo zucchero ha un'alto indice sia glicemico che insulinemico. Tra le cause del diabete si annovera appunto la produzione, abbondante e frequente nel tempo di questo ormone. La raccomandazione dell'OMS è quindi quella di evitare bruschi balzi di glicemia durante la giornata e di assumere pochi zuccheri semplici, non più del 10% delle calorie totali, che corrispondono in un'adulto a non più di 50 gr di zuccheri. Ma lo zucchero che noi assumiamo durante la giornata non deriva solo dalla somma di quelli presenti nella frutta e verdura e di magari 2 cucchiani di zucchero del caffè ma in quelli presenti nei prodotti industriali: cereali della colazione, merendine, succhi di frutta, piatti pronti, bibite zuccherate ...arrivare a superare la quota giornaliera raccomandata è semplicissimo!Solo due bicchieri di bibite zuccherate e la quota è superata!Che dire però dei minerali e vitamine presenti nello zucchero di canna integrale?Sono presenti è vero, ma dato che se ne consumano solo quantità piccole (o almeno se ne dovrebbero consumare) l'apporto è decisamente trascurabile!Allora anzichè scegliere lo zucchero perchè non gustiamo quei prodotti, naturalmente dolci, di cui possiamo apprezzare tutte le sfumature senza il sapore "piatto" del saccarosio? Come?Ad esempio preparando i dolci utilizzando la frutta fresca, secca od essiccata, ed evitando i prodotti industriali che contengano zuccheri semplici tra i primi 3 ingredienti (gli ingredienti sono scritti sulle etichette secondo l' ordine di quantità decrescente). Zuccheri che non è facile riconoscere in etichetta, oltre al saccarosio, gli zuccheri semplici sono presenti con la denominazione di almeno 40 ingredienti: fruttosio, sciroppo di glucosio, zucchero invertito...Guardando l'etichetta nutrizionale è però possibile vedere i grammi di zuccheri semplici...se rispettate le porzioni raccomandate il conto non è difficile!
L'intolleranza al lattosio è una forma di intolleranza molto comune, circa una persona su due potrebbe soffrirne. Ma deve essere considerata un sintomo e non una malattia. In alcuni casi può essere però la "spia" di altre patologie.Vediamo che cos'è e come si possono distinguere la varie forme.
CHE COS’E’ L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO? E’ dovuta alla diminuzione della capacità dell’organismo umano di digerire il lattosio, uno zucchero presente solo ed esclusivamente nel latte materno. A seconda dell’etnia le persone interessate sono circa il 70% nel mondo. In Italia è più diffuso al Sud e le percentuali variano dal 40% al 70%. PERCHE’ AVVIENE? La digestione del lattosio avviene grazie ad un’enzima chiamato lattasi presente nella mucosa intestinale. Esso è presente in elevate concentrazioni alla nascita, per poi diminuire dopo il 6° mese di vita, ossia dopo lo svezzamento. Quindi la sua attività resta alta fino a quando il bambino rimane legato al latte materno quale alimento necessario alla sua sopravvivenza. QUINDI E’ UN’ EVENTO FISIOLOGICO? Si. Se pensiamo al regno animale, nessun animale adulto si alimenta con il latte materno dopo lo svezzamento! Alimentarsi da adulti con il latte (di altri animali) è un’abitudine abbastanza recente nella storia umana: i nostri antenati non lo facevano! QUALI SONO I SINTOMI? I sintomi variano da persona a persona in quanto la percentuale di disattivazione dell’enzima varia da individuo a individuo. Inoltre l’entità dei sintomi è dipendente dalla quantità di lattosio assunta (dose-dipendente). Si va dai dolori addominali, al meteorismo, gonfiore addominale fino alla diarrea non appena si beve del latte. QUINDI SE SONO INTOLLERANTE POSSO ANCORA ASSUMERE ALIMENTI CONTENENTI LATTOSIO? Dal momento che varia da individuo a individuo, occorre stabilire la “dose minima” di lattosio nella giornata che non comporta disturbi. I prodotti caseari freschi (latte, ricotta ecc.) contengono più lattosio di quelli stagionati (parmigiano ecc.). PERCHE’ ALCUNI INDIVIDUI NON HANNO ALCUN PROBLEMA A DIGERIRE IL LATTE? I motivi possono essere principalmente due. Il primo è legato alla variabilità individuale, come esposto prima. Il secondo è dovuto alla presenza di una “variante genetica” dell’enzima: negli individui che ce l’hanno la lattasi è funzionale per tutta la vita. Nei paesi scandinavi circa il 95% delle persone ha questa variante, in Italia è invece una percentuale più bassa, circa il 30%. COME AVVIENE LA DIAGNOSI? Si effettua il breath test al lattosio (test del respiro). Un’esame non invasivo, che si può effettuare a partire dai 6 anni di età, nei centri ospedalieri e nei centri privati. CI SONO ALTRE CAUSE PER CUI SI E’ INTOLLERANTI AL LATTOSIO? Si e si chiama “deficit secondario di lattasi”. E’ causato da patologie che causano lesioni intestinali in grado di distruggere l’enzima (esempio celiachia, virus intestinali ecc.). Curata la patologia, l’enzima torna funzionale. In questo caso il breath test al lattosio è comunque positivo! COME SI FA A DISTINGUERE SE L’INTOLLERANZA E’ PRIMARIA O SECONDARIA? Questo può essere stabilito attraverso un test genetico. Attraverso un semplice tampone buccale, assolutamente indolore, in quanto ottenuto strofinando un cotton fioc sulla mucosa interna della guancia, è possibile dopo analisi genetica, stabilire quale variante dell’enzima abbiamo. E’ inoltre l’unico test che si può effettuare sui bambini minori di 6 anni, per i quali non è possibile effettuare il breath test. E’ POSSIBILE EFFETTUARE IL TEST GENETICO PRESSO IL MIO STUDIO L'unico modo per dimagrire ma soprattutto mantenere la linea è quello di affiancare una sana ed equilibrata alimentazione all'attività fisica.Da qui non si scampa!Ma sapete il perchè?E come fare in modo che la nostra alimentazione sana ed equilibrata "duri" per tutta la vita?Vediamo. Innanzitutto definiamo la differenza tra dimagrire e perdere peso. Non sono sinonimi!Dimagrire significa perdere massa grassa...ovvero svuotare le cellule adipose dal loro contenuto, non diminuire il loro numero!E questa è una differenza importante. Il numero di cellule adipose che abbiamo in età adulta sono numericamente definite, non solo geneticamente ma anche dall'alimentazione che abbiamo avuto fino a quel momento (tappe chiave: vita intrauterina, primo anno, sesto anno, adolescenza), quindi non possiamo eliminarle in nessun modo (praticamente nemmeno con la chirurgia!con la liposuzione il numero di cellule eliminato è praticamente irrisorio...), quello che possiamo fare è solo svuotarle (o riempirle!).E capite bene che svuotare 10 cellule è ben diverso che svuotarne 1000 visto che occupano sempre un volume. La nostra alimentazione deve essere sana fin dalla nascita!!!Il peso invece deriva da una somma: muscoli, acqua, ossa, grasso, organi...ecco perchè è perfettamente inutile controllare la bilancia!Qualsiasi varazione non è detto che sia a carico del grasso corporeo!Il più delle volte è acqua e udite udite...muscoli!!!E' possibile perdere "solo" il grasso corporeo?No, in realtà ci sarà sempre una perdita sia di grasso che di muscolo, quello che si deve fare è minimizzare la perdita muscolare.E' possibile dimagrire con la "sola" dieta o con il "solo" esercizio fisico mantenendo i risultati nel tempo?Direi di no, perchè comportandoci in questo modo il prezzo da pagare è molto alto!Non in termini di fatica (siamo disposti anche a digiunare per questo...ma non a fare 4 passi...) ma di effetti negativi!Facendo una dieta ipocalorica si perde dal 25 al 50 % del muscolo rispetto alla stessa quantità di grasso (più è drastica peggio è!), abbassando il così ulteriormente il nostro metabolismo!Quindi non venite a dire che avete il metabolismo basso, motivo per cui ingrassate e per il quale volete fare solo la dieta e non avete tempo di fare attività fisica...E' il meccanismo per il quale al termine di una dieta si ringrassa...e quando si riprendono i chili...non sono muscoli....ma solo grasso!!!Se poi si fà questo "giochetto" più volte...il nostro organismo diventa ancora più efficiente ad immagazzinare grasso.Il motivo?Il nostro organismo è "geneticamente" programmato per resistere alle carestie.Se si riducono drasticamente le calorie assunte viene messo in "allarme" e fà in modo di calare i consumi, eliminando ciò che non serve e che gli fà consumare molta energia: il tessuto muscolare. Infatti il muscolo è la parte del corpo "metabolicamente attiva" ovvero quella che fà consumare all'organismo molte calorie!Di contro le cellule adipose consumano pochissime calorie, 7 volte meno.Ma oltre che con la dieta, anche la crescita corporea fà perdere tessuto muscolare. Dopo l'adolescenza si cominciano a pardere un pò di muscoli, prima di scendere in picchiata in menopausa e in età anziana.Dobbiamo quindi ricordare che la quantità di calorie che consumiamo sono dipendenti dalla quantità di muscolo che abbiamo...anche a riposo!Ovvero quello che viene chiamato metabolismo basale: più muscoli abbiamo è più l'organismo ha bisogno di energia per mandare avanti le funzioni vitali!E se facessi solo attività fisica?Tante ore in palestra e via...in poco tempo posso ottenere risultati, no???No...le cose non funzionano così...Le calorie che si possono consumare con l'attività fisica non sono poi così tante, dipendono infatti anche qui da quanto tessuto muscolare abbiamo...e da quanto siamo allenati!Non credete quindi alle macchinette che vi indicano di moltiplicare il vostro peso corporeo per un valore fisso a seconda dell'attività per vedere quante calorie consumate!In realtà il dato va corretto per peso dei muscoli (non il totale) e anche qui è una stima perchè se non si è allenati il valore è molto al di sotto di quella soglia!!!Ecco che occorre quindi fare un'attività fisica costante ed è facile recuperare le calorie perse non mangiando adeguatamente.Questi sono quindi i motivi per cui un'attività fisica è "indispensabile" e "parte integrante" di un programma di dimagrimento (e non solo...) assieme ad una sana alimentazione .Infatti contare solo le calorie ha poco senso...da cosa derivano :proteine?grasso?zuccheri???E quanti e quali zuccheri, grassi, proteine ma anche vitamine, minerali occorrono al nostro corpo per funzionare al meglio?2000 calorie date da un 1 kg di torta non equivalgono a colazione, pranzo e cena con frutta, verdura, cereali, oli e proteine animali e vegetali.Ecco che guardare i prodotti controllando solo le calorie non è molto utile.. . Ma allora quale allenamento?Il tipo di allenamento deve essere programmato "sulla persona".Vi consiglio quindi di rivolgervi ad un'istruttore laureato ISEF, ossia all'Istituto Superiore di Educazione Fisica (molti istruttori nelle palestre hanno solo dei patentini rilasciati dal CONI dopo pochi mesi di corso quindi chiedete!Dovete scegliere il meglio!).Si possono però stilare alcuni consigli. L'attività fisica deve agire su due fronti, aumentare il dispendio calorico (con attività aerobica: esempio corso, bicicletta) e aumentare in maniera armonica la massa muscolare (attività anaerobica: esempio attività con pesi) o con attività miste. Ed ecco un'altro mito da sfatare: "quando si fà attività fisica, si aumenta di peso, perchè il muscolo si sostituisce al grasso e si sà che il muscolo pesa più del grasso". Niente di più errato.Le cellule adipose non si trasformano in cellule muscolari (o viceversa) e...1 kg di muscoli pesano quanto un 1 kg di grasso. Quello che varia sono invece i volumi: il muscolo occupa la metà dello spazio occupato dal volume dello stesso quantitativo di grasso.Ecco perchè per dimagrire non bisogna guardare la bilancia ma usare il metro!Ricordo poi che una dieta iperporoteica non fà diminuire la perdita di tessuto muscolare.Mangiare molte proteine non ci conserva "i muscoli"...in quanto se è vero che i muscoli sono fatti di proteine...se non si usano...non crescono!E' un pò come avere dei mattoni su un bel prato... senza un muratore la casa non si costruisce!!!!
Nonostante la grande mole di informazioni che possiamo oggi trovare sull'alimentazione (internet, libri, tv) alcuni "falsi miti" continuano a perseverare...Ma forse è proprio questo il problema: troppe informazioni, supportate da "pseudoevidenze" di amici o persone che godono di una nostra stima ed ecco che i miti continuano a perpetuarsi come una catena di S. Antonio...In questo post farò una carrellata di "falsi miti" e "credenze", alcuni sono "nuovi ed emergenti" ma li spiegherò nel dettaglio nei post successivi.Cominciamo:
- lo zucchero integrale di canna è più sano dello zucchero raffinato - ci sono formaggi magri e possono essere mangiati tutti i giorni - i cereali per la colazione sono tutti uguali e salutari - i prodotti per l'infanzia seguono le linee guida dei pediatri per l'alimentazione infantile - il miglior modo per eliminare la ritenzione idrica è bere acqua oligominerale - il numero che compare su una bilancia indica la quantità di grasso acquistato/perso - il muscolo pesa più del grasso - per perdere peso e non riacquistare peso devo eliminare i carboidrati dalla dieta (corollario: le diete iperproteiche si possono fare per lungo tempo garantendomi dimagrimento e mantenimento della massa muscolare) - se durante una dieta ipocalorica mangio tante proteine non perdo muscoli - se non mangio frutta e verdura basta prendere degli integratori - i legumi fanno male, meglio non mangiarli - i prodotti che contengono "oli vegetali" o sono "senza grassi idrogenati" sono salutari - i succhi di frutta sono una sana alternativa alla frutta fresca E voi che "credenze" avete?Lasciatemi un commento qui sotto...vi dirò se le vostre affermazioni sono vere o false! |
DOMANDE alla nutrizionista?Scrivete la vostra domanda come commento sul blog. ArCHIVIO
March 2015
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